Pezzi- Il primo ricordo (giugno 1975)

Villacom Quest’estate hanno messo giù anche l’asfalto nella villa comunale che ora è tutto liscio come un tavolo da biliardo e sarà più facile andare in bici che prima con il brecciolino non si riusciva a fare le curve per bene e cadevi per niente e poi ci sono quei fiori rossi alti lì in mezzo e io mi ci butto dentro come in una foresta nessuno mi può vedere e allora posso staccarne qualcuno e succhiarlo sa di zucchero buono ma se poi mi vede giuann a’ vill il guardiano del giardino lo dice a mamma che è lì con le sue amiche che parlano sedute al fresco sotto i quattro alberi che fanno da ombrello c’è quella macchina ferma vicina al monumento una macchina come quelle sui cartelloni del cinema con un antennone enorme tutto trattenuto da una cordicella mò vado a vedere l’antennone mò provo a giocarci un po’ provo a fletterlo vediamo cosa succede buio non vedo più nulla solo sento mia madre che mi prende in braccio e comincia a correre l’occhio sinistro non si apre socchiudo il destro intravedo solo l’ospedale sullo sfondo mia madre che mi dice di stare calmo sento una goccia di sangue sul labbro ancora zuccherato al fiore rosso in ospedale c’è anche papà lui è professore di educazione fisica e mi piace quando va a scuola in tuta e con delle scarpe da ginnastica con una stella sulla caviglia anche io voglio andare in tuta ma non a scuola e poi è anche presidente dell’ospedale ma io non vedo nulla sento solo una canzone quella che mi piace tanto ma proprio tanto.

Nell’aria: Piange il telefono, Domenico Modugno

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