Io non so perché accadono tragedie come quella di Parigi.
Io non so perché non ho tutti gli strumenti per poterlo capire.
E anche avendoli forse non capirei lo stesso.
Io non so cosa si dovrebbe fare adesso.
Io non so perché non sono un politico, né un esperto di geopolitica e o di intelligence. Men che meno capisco di strategie militari o bombardamenti e truppe d’assalto.
Io non so ma leggo che tantissimi sanno.
E che si accapigliano e litigano.
Sono ingegneri e sanno come si colpiscono gli obiettivi sensibili del nemico, sono parrucchieri e sanno come si media tra popoli in guerra, sono insegnanti e sanno cosa devono fare i servizi segreti.
E se invece facessimo tutti un passo indietro e tornassimo ciascuno al proprio pezzettino?
L’ingegnere fa l’ingegnere, il parrucchiere fa il parrucchiere, l’insegnante fa l’insegnante.
Fidandoci dell’ingegnere quando siamo parrucchieri e dell’insegnante quando siamo ingegneri.
Tenendoci più stretti e uniti.
Che altrimenti non se ne esce.
Purtroppo, tutti sanno tutto e qualche volta ti capita di avere nel salone del parrucchiere i tuttologi. Io dal mio modesto salone rispondo con parole di pace.
Senza TV . Ascoltiamoci Imagine di John Lennon. E consiglio a Tutti quelli che ancora non hanno mai tradotto il testo di farlo. Si sono un sognatore, e perchè no.