El clasico

La classica classifica 2011. Questa volta lanciata tramite FB: la canzone, il libro e il film preferiti dell’anno. Che potevano anche essere cose vecchie e scoperte nuove. Valeva tutto insomma.

Ed ecco le indicazioni: perché il bello è che poi c’è qualcuno che va a leggersi il libro consigliato da qualcun altro che va ad ascoltare la canzone segnalata (ci sono i link) da quell’altra. E via andare, scambiandosi pezzi di vita.

Local

Ale Neglia: Charlie Brown (Coldplay). Midnight in Paris (Allen)

Dani Gentile: Lettera a mano (Donà). Mr Gwyn (Baricco). This must be the place (Sorrentino)

Filomena Pascale: Basta così (Negramaro). Venuto al mondo (Mazzantini). Terraferma (Crialese).

Graziana (che per me è solo la Giotta): Iron (Woodkid). Terracarne (Arminio). Terraferma (Crialese).

Silvio Catalano: Cara de gitana, una scemissima canzone spagnola. Mrs. Dalloway (Woolf). Incendies (Villeneuve) + Habemus Papam (Moretti).

Gildo Lisi: Il suggeritore (Carrisi).This Must Be the Place (Sorrentino) + Terraferma (Crialese).

Lillo: Questo paese (Silvestri). Nove racconti (Salinger).

Antonello (che sarebbe Ruggiero): L’oroscopata (Drudi). Il pollo, il cuoco e la motocicletta (Teutonico).

Valentina Palmisano: This must be the place (Sorrentino).

Il Basile: Afraid of everyone (The National), Il suggeritore (Carrisi), Terraferma (Crialese).

Milena: Cramm (Three Trapped Tigers). Minuta di Silenzio (Mari). Drive (Refn).

Mariangela: Don’t panic (Coldplay). Neve (Fermine).

Claudietta: Non so più cosa fare (Celentano). Non si muore tutte le mattine (Capossela). Midnight in Paris (Allen).

Dalla capitale

Francesca (per me sempre Plè): Someone like you (Adele). Se non ora, adesso (Don Gallo). Mine vaganti (Ozpetek)

Angela Oliva: Io sono quel che sono (Red Hot Chili Peppers cover). La papessa segreta (O. Maildachini). La pelle che abito (Almodóvar).

Padani per caso

Valentina Lucchini (the original, non il fake, da Milano): Adele anch’io. Freedom se è uscito quest’anno, ma anche One Day (io sono cool, leggo in inglese che mi dà un tono). Film boh. Che non è film blu. Che peraltro ho visto, sempre per darmi un tono.

Maria Sofia (da Brescia, se non sbaglio): A case of you (Joni Mitchell). I pesci non chiudono gli occhi (De Luca). Drive (Refn).

Mimmo (Motta di Livenza): L’amore ai tempi dei licenziamenti dei metalmeccanici, per il titolo (Le luci della centrale elettrica). Olive Kitteridge (Strout). Tutti per uno (Goupil).

Alessio (Milano-Roma): Door selection (I Cani). Eureka street (McLiam Wilson). Darjeeling limited (W. Anderson) e la colonna sonora poteva anche entrare come miglior canzone con this time tomorrow dei Kinks.

Da Parigi (non ci facciamo mancare nulla)

Angela Crovace: per me non solo must dell’anno ma must e basta: Pass this on (The Knife). Sound of Noise (Simonsson, Stjärne Nilsson). E poi un piatto al posto del libro (bel cambio): risotto al sugo di faraona.

Io: ORA (Lorenzo Jovanotti). Anzi, per la precisione: l’intro live della canzone ORA. Un giorno (Nichols) che mi ha fatto piangere (come alla Vale, ne sono certo). This must be the place (Sorrentino).

E la chiosa del post è obbligata (visto che è presa dalla cosa più citata da tutti quanti): “Il problema è che passiamo troppo velocemente dall’età in cui diciamo farò così a quella in cui diremo è andata così”.

Il miglior anno a tutti.

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