EBTG

La sveglia con la luce del sole che entra lentissimamente dalla finestra. La ricerca dell’ipod, lì, con le casse attaccate, lasciato ai piedi del letto. L’apertura di una finestra del software, di un’altra e un’altra ancora. Poi la canzone (“25th December”, Aplified Heart, Everything But The Girl). La caffettiera da caricare e il latte che scade a mezzanotte, il salto veloce dal giornalaio (mentre il caffè sale), lo sciopero dei quotidiani, la signora che lava le chianche sulla strada, chi sbuccia l’aglio per il vicolo che è solo corridoio, passaggio tra una camera ed un’altra.

I regali da fare. Tutti. Che non c’è stato il tempo.

E adesso vorresti che il tempo fosse stilla infinita, che ogni secondo durasse giorni. Perché è l’attesa che ti è sempre piaciuta. L’attimo prima del calcio di rigore non il risultato finale.

Alzo lo sguardo al soffitto e controllo le macchie di umido in espansione come questo inverno. Il mio piccolo albero di Natale con un girasole incastrato tra i rami di plastica.

Tutto mi comunica equilibrio. Pennello, sapone e rasoio: mi faccio liscio per il sole che mi aspetta.

3 pensieri riguardo “EBTG

  1. Ti sono sempre piaciuta… lo sapevo, anche tu mi piaci da sempre.
    Una domanda, ma pennello e sapone servono per farti la barba?

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